BENVENUTO COLLEGA! Informati, valuta, scegli...

BENVENUTO COLLEGA! Informati, valuta, comprendi...
Uno spazio web utile per capire le dinamiche sindacali in Azienda e permetterti di conoscere e contattare
tutti i nostri attivisti di settore... (TUTTI GLI ARTICOLI SONO FIRMATI seguici..)

sabato 10 marzo 2018

Sicurezza inadeguata sui mezzi pubblici: la popolazione della 90/91


Sicurezza inadeguata sui mezzi pubblici: bisogna fare meglio
La squadra è composta da sette agenti mentre l’auto aziendale può trasportare massimo cinque persone
L’anno nuovo è iniziato esattamente come è finito il 2017, con un susseguirsi di episodi di violenza sui mezzi pubblici che hanno coinvolto molti colleghi. L’azienda dai primi di novembre ha messo come urgenza la sicurezza e il rispetto delle regole sui mezzi che procedono non stop, circolando tutta la notte. Le linee 90 e 91 e la sua “popolazione” è protagonista di queste decisioni prese a ottobre quando una task force, composta dai vertici aziendali, dirigenti, funzionari, e per-sonale (tutor e ope-ratori security), effettuano dei controlli a tappeto sulle filovie che percorrono la circonvallazione. 
L’operazione seppur lodevole ha dei limiti: anziché coinvolgere davvero tutti i mezzi a rischio, si concentra sulle due linee filoviarie oggetto mesi fa di un servizio denuncia della trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”. 

Infatti, nello stesso periodo in cui ci si concentra sulle linee 90 e 91, Atm si dimentica delle decine di rapporti informativi che da più di un anno riguardano “L’ultimo treno per Gessate”: che non è il titolo di un film horror ma la triste realtà in cui sono protagoniste le peggiori violazioni contro il patrimonio mobile e umano dell’azienda stessa. Meno di un mese dopo, il bisogno di sicurezza non accenna a diminuire, ma l’interesse per garantirla forse sì. Infatti, la presenza iniziale delle forze dell’ordine tende a sparire con la promessa però che interverranno in caso di necessità; i tutor diminuiscono considerevolmente fino a rimanere in quattro a lavorare in straordinario e poi il clou: la security.

Chi organizza il servizio di sicurezza pensa bene di destinare un auto al servizio di vigilanza, utilissima ad esempio per rendere gli spostamenti più rapidi. Peccato che ogni squadra sia composta da tre guardie giurate e quattro tutor per un totale di sette dipendenti Atm mentre l’auto sia omologata per cinque posti a sedere. A quell’ora, per effettuare i servizi di sicurezza notturni sulle filovie, decine di auto aziendali sostano nei vari depositi e potrebbero essere utilizzare per migliorare sensibilmente l’organizzazione di tale importante incarico. Invece niente. I vertici non hanno pensato o autorizzato l’utilizzo di tali veicoli.

Risultato di tale incomprensibile scelta è che per portare l’intera squadra a destinazione bisogna fare due viaggi, o come qualche volta è capitato abbandonare i tutor a se stessi durante i controlli notturni e correre in emergenza da un’altra parte. Ma questa delle auto e di una cattiva gestione delle risorse aziendali non è l’unica pecca.
Durante la manifestazione Porte aperte Atm svoltasi a dicembre, l’azienda ha presentato un innovativo strumento di sicurezza: il Video Puss.
Si tratta di una videocamera presente su un smartphone che è in grado di offrire immagini in tempo reale alla centrale security. Uno strumento utilissimo che garantirebbe una maggiore professionalità degli operatori, oltre che ad una tutela in più per i colleghi alle prese quotidianamente con sbandati, malviventi, e ubriachi.
Peccato che ha due mesi dalla presentazione la tecnologia Video Puss è parcheggiata, come le automobili, in qualche computer della sala operativa perché gli operatori sono privi dello smartphone necessario.
Alessio Morandi
Reparto Security

Nessun commento:

Posta un commento